MEP: Modelling Employability Process for Refugees

Il progetto

Il “Decreto Sicurezza e Immigrazione” (ddl 840/2018), approvato il 27 novembre 2018, ha introdotto, in Italia, una serie di misure restrittive alle politiche di immigrazione. Fra queste, l’abolizione della protezione umanitaria, sostituita da un sistema di permessi speciali che limita l’ammissibilità di persone gravemente malate o vittime di una calamità naturale, e le limitazioni imposte al Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR), che potrà accogliere solo i minori non accompagnati o soggetti che hanno già ricevuto protezione internazionale. Queste modifiche rendono necessaria la ricerca di nuove soluzioni, che saranno fondamentali per ridefinire le attività dello SPRAR e a dare continuità ai percorsi di inclusione sociale ed economica dei rifugiati.

Ed è proprio ai percorsi di inclusione sociale ed economica dei rifugiati che guardano sia UNHCR, che la Women’s Refugee Commission (WRC), le quali sottolineano come la difficoltà ad accedere a un’istruzione di qualità e formale, e a opportunità di formazione e potenziamento delle skill individuali rappresenti una vera e propria barriera all’integrazione.

È in questo contesto che nasce MEP: un progetto multi-stakeholder e multilivello, rivolto a persone titolari di protezione internazionale, che si basa su una metodologia di inclusione lavorativa ideata da Fondazione Adecco e UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati.

Il progetto MEP, che nasce come continuazione di DOMUS, offrirà agli operatori dell’accoglienza dei rifugiati nuovi strumenti, al fine di facilitare e consolidare il processo di inclusione lavorativa dei beneficiari.

  • Individuare e valorizzare conoscenze, competenze (possedute e/o potenziali) ed esperienze pregresse e di valore dei beneficiari;
  • Prevenire il dumping retributivo, le tensioni sociali e il livellamento della professionalità dei rifugiati verso tipologie di lavoro a basso contenuto professionale;
  • Abbattere stereotipi di tipo professionale e culturale riferibili alle persone titolari di protezione internazionale;
  • Avviare un processo di ri-acquisizione di competenze e conoscenze, riavvicinando i beneficiari coinvolti al mondo del lavoro e riducendo il livello di distonia, tipico di chi si sente escluso e marginalizzato dal mondo del lavoro;
  • Ridurre l’instabilità professionale, il rischio di irregolarità contrattuale, la disoccupazione/inoccupazione e il relativo disagio sociale derivante.

Il progetto, inoltre, ha diversi obiettivi specifici e rivolti a determinate categorie di beneficiari:

Rifugiati con alto profilo professionale

  • caratteristiche che contraddistinguono i rifugiati con profili professionali elevati;
  • Modellare un processo di mobilità interregionale per garantire il trasferimento dei rifugiati ospitati in contesti con scarse opportunità verso altre regioni italiane;
  • Diffondere il modello della mobilità interregionale.

Donne rifugiate in condizioni svantaggiate

  • Sviluppare metodologie di lavoro finalizzate ad agevolare 16 tra operatori, psicologi ed educatori che operano nei centri di accoglienza o NGO/NPO, e a favorire i percorsi di inclusione delle donne;
  • Aumentare l’occupabilità delle donne con svantaggio;
  • Diffondere un modello di inclusione socio-economica per donne vulnerabili.
  • Messa a punto di un processo di identificazione delle caratteristiche soft e hard dei profili professionali dei rifugiati e della loro employability;
  • Modellizzazione del processo di mobilità territoriale e housing, sul territorio nazionale, per dieci rifugiati con alta employability;
  • Formazione di 21 operatori dell’accoglienza, finalizzata all’apprendimento della metodologia di accompagnamento all’inclusione lavorativa. Tematiche approfondite: conduzione dell’orientamento di gruppo narrativo, bilancio di competenze, corporate partnership e skill audit;
  • Sperimentazione delle competenze acquisite dagli operatori attraverso la co-conduzione, in compresenza con docenti qualificati, di un percorso di orientamento di gruppo dedicato a donne rifugiate in condizione di vulnerabilità;
  • Attività di coaching.

Al termine del progetto, è stato creato il toolkit Percorso Formativo per Operatori, pensato per coloro che si occupano di inclusione lavorativa di persone titolari di protezione internazionale. È possibile visualizzarlo al seguente link.

UNHCR

Servizio Centrale dello SPRAR

ONG

NPO

Cooperative sociali

SPRAR locali

ITER – Istituto Terapeutico Romano