Laureata in lingue, 34 anni, Laura ha sempre lavorato come receptionist, ma mai in modo continuativo. Anche per via delle ripetute violenze subite dal marito, spesso ha dovuto saltare giornate di lavoro.
«Quando l’ho incontrato, pensavo di iniziare una vita serena e appagante a livello privato. Come tante donne, ci tenevo a farmi una famiglia. Le cose da subito non andavano troppo bene e – senza quasi accorgermene – mi sono ritrovata in un inferno: giorni di sofferenza indescrivibili che temevo non finissero mai».
Grazie a Fondazione Adecco, ora Laura ha un contratto a tempo indeterminato, fondamentale per avere quella sicurezza economica che le permette di prendersi cura della sua bambina.
«Quando è nata la piccola, finalmente sono andata a vivere da sola ma poco tempo dopo ho perso il lavoro. Ero disperata ma attraverso la Fondazione Adecco ho scoperto un progetto destinato a donne in situazioni di difficoltà.
Ero titubante all’inizio, perché a volte le persone che lavorano in questi progetti non riescono a entrare in totale empatia con il dolore e la sofferenza di chi li circonda. Invece, mi sono sentita subito a mio agio, ho trovato lavoro e sono tornata a vivere.
Ho capito che ci sono tante donne che si sentono perse, fallite, finite. Ma il lavoro rappresenta una leva morale eccezionale per farle ripartire».